Ebenezer Scrooge è un vecchio taccagno fortemente legato alle sue ricchezze. La sua gioia più grande bussa alla porta con la morte del suo unico socio in affari, Jacob Marley. Neanche sotto Natale Scrooge riesce ad addolcirsi, rifiuta la richiesta del suo impiegato Bob Cratchit di avere un turno più corto il giorno della Vigilia e decide di ignorare gli inviti per festeggiare insieme alla sua famiglia. Il giorno della vigilia di Natale Scrooge lavora fino a tardi, essendo il Natale, secondo il suo parere, una festività utile a spendere soldi e non a guadagnarli. Appena arrivato a casa capisce che qualcosa di strano sta per accadere, di lì a breve infatti il fantasma del suo socio, Marley, gli apparirà dicendogli che la catena che lo legherà alla sua morte sarà ancora più pesante e lunga della sua. Profondamente turbato Scrooge decide di andare a dormire e così farà la conoscenza di tre spiriti: gli spiriti dei Natali passati, presenti e futuri.
Un canto si Natale, conosciuto con svariati nomi in Italia, è un libro del 1843 scritto da Charles Dickens. Sono innumerevoli le adattazioni cinematografiche, alcune anche con personaggi illustri come Festa in casa Muppets, Barbie e il canto di Natale e Canto di Natale di Topolino. Il più famoso però credo rimanga A Christmas Carol (lungometraggio animato Disney del 2009).
Credo fermamente che questo sia il libro più celebre e rappresentativo delle feste natalizie in assoluto. Come già detto è stato proposto in più di una maniera, ma quanti hanno veramente letto il romanzo? Io mi sono cimentata nella breve impresa, in quanto il libro è veramente corto e devo dire che purtroppo la sua lettura non mi ha emozionato. Sicuramente molto è stato tolto dal fatto che la storia la conoscevo nei minimi particolari. Comunque una lettura piacevole soprattutto sotto Natale.
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